La Montagna Grande è un bosco di pini nel Parco Nazionale di Pantelleria che ancora oggi sbuffa fuori fumo e calore: è amatissima da chi ama fare trekking dolce e con i suoi 836 metri regala sentieri e panorami, con uno sguardo alla costa tunisina e, nei giorni migliori, anche a quella sicula. Lungo il suo profilo, l'isola tira fuori anche la sua anima termale: a contrada Sibà c'è un antro naturale nascosto nella roccia che cela un angolo a 38°, mentre a nord, nel lago chiamato Specchio di Venere si mescolano acqua piovana e acque termali per creare fanghi incredibili. Qui il mito racconta che Venere si specchiasse come ora fa la la montagna nei giorni luminosi prima dei suoi incontri con Bacco, a rappresentare un'altra delle mille anime di Pantelleria, quella leggendaria. A Cala Gadir ci sono le vasche termali più ambite, con acque considerate da sempre miracolose, una sorta di incantesimo di protezione che regala a questa zona dell'isola anche il suo nome: gadir in lingua semitica vuol dire "luogo protetto" e i suoi doni partono dall'acqua e arrivano alle pareti delle vasche, dove la speciale alga che vi si forma guarisce affanni e sinusiti. Sotto le sue acque in prossimità del porticciolo, gli amanti delle immersioni troveranno i resti di due relitti che stanno accomodati qui dal I al III secolo a.c. in un percorso archeologico che esplora il fondale e non solo le parti emerse. Con la Grotta di Sateria (dove, secondo il mito, Ulisse e Calypso si incontravano in segreto) e quella di Cala Nicà Pantelleria diventa terapeutica, un antidoto ai malanni a cielo aperto. I tipici geyser dell'isola, le favare, arrivano anche a 100 gradi e diventano vita per gli animali dei locali, che riutilizzano i loro getti d'acqua per abbeverarli.